
Comportamento parametrico degli edifici nei sistemi BIM – secondo il modello BOB
Nel lavoro "Specificare il comportamento parametrico degli oggetti edilizi (BOB) per un sistema di modellazione delle informazioni edilizie" Gli autori Ghang Lee, Charles M. Eastman e Seung-Mok Lee discutono una delle sfide chiave nello sviluppo della tecnologia BIM (Building Information Modeling): come descrivere comportamento degli edifici in forma parametrica. È un'estensione dell'approccio BIM tradizionale che modella principalmente geometria e dati statici, secondo un modello che include e comportamento dinamico e logico degli oggetti – il cosiddetto “comportamento parametrico”.
Questo documento presenta un modello chiamato BOB (Building Object Behavior) che permette di descrivere le regole e le reazioni degli oggetti BIM alle modifiche. In altre parole, invece di dover regolare manualmente ogni elemento del modello, gli oggetti "sanno" come comportarsi quando un parametro cambia: ad esempio, quando modifichiamo la larghezza di una parete, le porte e le finestre di quella parete si adattano automaticamente.
Perché è importante?
I modelli BIM tradizionali sono utilizzati principalmente per l'archiviazione e la visualizzazione dei dati, ma non reagiscono attivamente ai cambiamenti – questo deve essere fatto dall'utente. Tuttavia, in progetti di costruzione complessi, anche una semplice modifica (ad esempio lo spessore delle pareti) può richiedere correzioni manuali di decine di altri oggetti. In questo caso, l'approccio BOB offre un vantaggio significativo: il comportamento degli oggetti è predefinito tramite regole, quindi il modello diventa dinamico e "intelligente".
In questo modo, il sistema BIM funziona quasi come una piattaforma CAD + simulazione, con conoscenza integrata di ciò che è consentito, di ciò che è possibile e di ciò che deve essere adattato automaticamente.
Cos'è esattamente il modello BOB?
BOB è costituito da tre componenti principali:
- Parametri dell'oggetto – definirne le caratteristiche (dimensioni, materiali, limitazioni)
- Comportamenti – definire cosa fa l’oggetto quando cambia un parametro (ad esempio, si espande o si sposta automaticamente)
- Termini e Condizioni – determinare la validità del comportamento (ad esempio, la larghezza della porta non deve essere inferiore a 60 cm)
Gli autori hanno sviluppato un metodo attraverso il quale questi comportamenti possono essere descritti formalmente e integrati negli strumenti BIM. L'obiettivo non è solo una modellazione più intelligente, ma anche ridurre la possibilità di errori e accelerare la progettazione iterativa.
Esempio pratico: Porta come oggetto parametrico
Immaginiamo un modello BIM con una porta con i seguenti parametri: larghezza, altezza, metodo di apertura, posizione della cerniera. Nell'approccio BOB, il comportamento di quell'oggetto può essere:
- se cambia la parete in cui è installata la porta, la porta si adatta automaticamente
- se la larghezza della porta viene ridotta al di sotto del limite consentito, il sistema emette un avviso o annulla automaticamente la modifica
- se l'utente modifica l'altezza della stanza, le porte vengono ridimensionate proporzionalmente, ma solo se non sono standardizzate
In questo modo, il progettista non deve monitorare manualmente tutte le connessioni, poiché queste fanno già parte del comportamento dell'oggetto.
Collegamento con altre ricerche
Concetti simili compaiono in altre ricerche. Ad esempio:
- IFC (Corsi di formazione di base del settore) Gli standard consentono la descrizione delle relazioni tra oggetti, ma non sono sufficientemente espressivi per descrivere il comportamento preciso degli oggetti.
- Progettazione generativa e strumenti come Autodesk Dynamo utilizzano la programmazione visuale per generare risposte degli oggetti alle condizioni di input, ma non dispongono della struttura formale offerta da BOB.
- Modelli ontologici dal web semantico vengono applicati nel BIM per etichettare gli oggetti con termini e logica, ma questi modelli puntano più all'interoperabilità che al comportamento dinamico.
Il modello BOB si distingue qui perché offre una metodologia concreta che combina dati geometrici, parametri e logica comportamentale, che molto raramente viene integrato in un unico sistema.
Vantaggi dell'approccio BOB
- Meno errori manuali – perché gli oggetti reagiscono automaticamente
- Maggiore efficienza di progettazione – perché i cambiamenti si propagano più velocemente attraverso il modello
- Miglioramento del coordinamento tra le discipline – perché i comportamenti possono includere relazioni tra elementi strutturali, architettonici e MEP
- Simulazioni e analisi più semplici – perché i dati sono dinamici e rispondono a cambiamenti reali
Limitazioni e sfide
Nonostante gli evidenti vantaggi, ci sono delle sfide nell'implementazione:
- Per ogni comportamento è richiesto un ulteriore livello di programmazione o modellazione
- La compatibilità con gli strumenti BIM standard potrebbe essere limitata
- La standardizzazione di tali comportamenti non è ancora pienamente sviluppata all'interno degli attuali framework BIM.
Inoltre, l'introduzione di questo approccio richiede un cambiamento nel modo di pensare dei designer: dal disegno e dalla definizione delle forme alla definizione della logica del comportamento.
Conclusione
Il modello BOB presentato dagli autori di questo lavoro rappresenta un passo importante verso modelli BIM non solo descrittivi, ma anche reattivo, adattabile e logicamente strutturatoL'introduzione del comportamento parametrico consente uno sviluppo di progetti di costruzione più rapido, preciso e flessibile, con la possibilità di integrazione in sistemi di progettazione e analisi automatizzati.
Questo concetto rappresenta un ponte tra il BIM statico e i futuri sistemi di costruzione intelligenti, che saranno in grado di riconoscere autonomamente le esigenze e prendere decisioni basate su regole e contesto.
Se vogliamo procedere verso l'edilizia digitale e fare della progettazione "intelligente" la norma, modelli come BOB potrebbero costituire il fondamento di questa transizione.
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